Nicoletta Mantovani è stata il volto e la storia di copertina dello scorso numero di SEI magazine parlando della sua esperienza con la Sclerosi Multipla e dei benefici ottenuti con il Metodo Zamboni:
«Grazie al metodo Zamboni e all’operazione di angioplastica cui mi sono sottoposta, mi sento rinata perché da anni non mi sentivo così bene, così “normale”. Non ho più avvertito molti dei sintomi dal giorno dell’operazione: posso dire di non soˇrire più di problemi di equilibrio, niente più vertigini né formicolii o problemi muscolari; è passata anche quella stanchezza cronica che mi accompagnava sin da quando mettevo i piedi giù da letto al mattino e sono superati anche quei piccoli disturbi nell’articolare le parole. Rimane vero che ciascun malato ha una storia clinica a sé, che deve essere valutata in modo specifico e non con la “legge dei grandi numeri”. Tuttavia, ciò che mi preme trasmettere è che sarebbe giusto e dovuto che al paziente venissero proposte tutte le possibili soluzioni e terapie alternative, che il paziente fosse informato e fosse messo in grado di scegliere con conoscenza di causa. Vorrei che ai malati di sclerosi multipla (e in generale di tutte le patologie) non fosse preclusa alcuna possibilità e non fosse negato l’accesso a quelle cure e sperimentazioni che potrebbero potenzialmente migliorare la loro qualità di vita».
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Nicoletta Mantovani testimonial
Nicoletta Mantovani è stata il volto e la storia di copertina dello scorso numero di SEI magazine parlando della sua esperienza con la Sclerosi Multipla e dei benefici ottenuti con il Metodo Zamboni:
«Grazie al metodo Zamboni e all’operazione di angioplastica cui mi sono sottoposta, mi sento rinata perché da anni non mi sentivo così bene, così “normale”. Non ho più avvertito molti dei sintomi dal giorno dell’operazione: posso dire di non soˇrire più di problemi di equilibrio, niente più vertigini né formicolii o problemi muscolari; è passata anche quella stanchezza cronica che mi accompagnava sin da quando mettevo i piedi giù da letto al mattino e sono superati anche quei piccoli disturbi nell’articolare le parole. Rimane vero che ciascun malato ha una storia clinica a sé, che deve essere valutata in modo specifico e non con la “legge dei grandi numeri”. Tuttavia, ciò che mi preme trasmettere è che sarebbe giusto e dovuto che al paziente venissero proposte tutte le possibili soluzioni e terapie alternative, che il paziente fosse informato e fosse messo in grado di scegliere con conoscenza di causa. Vorrei che ai malati di sclerosi multipla (e in generale di tutte le patologie) non fosse preclusa alcuna possibilità e non fosse negato l’accesso a quelle cure e sperimentazioni che potrebbero potenzialmente migliorare la loro qualità di vita».