La Fondazione SMuovilavita ha aderito al progetto “Libero Accesso”, un concorso a squadre, indetto dalla Confartigianato di Vicenza, per creare un prodotto attraverso un processo di design partecipativo secondo i principi del design for all, nell’idea che il futuro è anche saper produrre e costruire per tutti.
Il nostro consigliere Stefania Calledda ha partecipato come consulente nella squadra che ha progettato una zip, squadra che si avvalsa di due architetti, Michela Liotta e Alessandra Baron, e il supporto tecnico dei signori Lanfranchi, importanti imprenditori del settore. Stefania ha aggiunto alla squadra la sua sensibilità di persona affetta da sclerosi multipla e da decennale volontaria, ponendosi il problema di creare una zip facilitata, che potesse essere utilizzata anche da persone con problematiche nei movimenti fini o che utilizzano ausili che rendono difficile chiudere una giacca o simili. Questo ha portato a riflettere sul fatto che stessi impedimenti possono capitare a chi sta portando un ombrello o le borse della spesa, o ancora guidi una moto o si trovi su una bicicletta: insomma, abbiamo lavorato a un prodotto che fosse per tutti, “for all” appunto.
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SMuovilavita e DESIGN FOR ALL
La Fondazione SMuovilavita ha aderito al progetto “Libero Accesso”, un concorso a squadre, indetto dalla Confartigianato di Vicenza, per creare un prodotto attraverso un processo di design partecipativo secondo i principi del design for all, nell’idea che il futuro è anche saper produrre e costruire per tutti.
Il nostro consigliere Stefania Calledda ha partecipato come consulente nella squadra che ha progettato una zip, squadra che si avvalsa di due architetti, Michela Liotta e Alessandra Baron, e il supporto tecnico dei signori Lanfranchi, importanti imprenditori del settore. Stefania ha aggiunto alla squadra la sua sensibilità di persona affetta da sclerosi multipla e da decennale volontaria, ponendosi il problema di creare una zip facilitata, che potesse essere utilizzata anche da persone con problematiche nei movimenti fini o che utilizzano ausili che rendono difficile chiudere una giacca o simili. Questo ha portato a riflettere sul fatto che stessi impedimenti possono capitare a chi sta portando un ombrello o le borse della spesa, o ancora guidi una moto o si trovi su una bicicletta: insomma, abbiamo lavorato a un prodotto che fosse per tutti, “for all” appunto.